lunedì 2 giugno 2014

LA REPUBBLICA MARINARA DI VENEZIA

Venezia, fondata dai Veneti in fuga dagli Unni nel V secolo[91], cominciò un graduale processo di indipendenza dall'Impero bizantino nel 697; l'elezione del primo doge Paoluccio Anafesto è avvolta nella leggenda. Con il crollo dell'Esarcato di Ravenna, nel 751, l'indipendenza poté dirsi compiuta[92]. La città lagunare acquisì potenza dallo sviluppo dei rapporti commerciali con l'Impero bizantino, di cui formalmente faceva ancora parte, pur nell'ambito di una sostanziale indipendenza, per restarne anche in seguito alleata nella lotta contro Arabi e Normanni[62].
Intorno all'anno mille cominciò la sua espansione nell'Adriatico, sconfiggendo i pirati che occupavano le coste dell'Istria e della Dalmazia e ponendo quelle regioni e le loro principali città sotto il proprio dominio[93].
Istituzionalmente Venezia era retta da un'oligarchia delle principali famiglie mercantili, sotto la presidenza del doge e di numerose e articolate magistrature, tra cui il Senato; notevole fu laSerrata del Maggior Consiglio (1297), con cui furono esclusi dal governo coloro che non appartenevano alle più importanti famiglie mercantili[94].
A Venezia fu stilato il Capitolare nauticum, uno dei primi codici di navigazione, giuntoci nella redazione del 1256, ma anteriore a quella data di un paio di secoli[25].
La quarta crociata (1202-1204) le permise di conquistare le località marittime commercialmente più importanti dell'Impero bizantino, tra cui Corfù (1207) e Creta (1209), e di raggiungere la Siria e l'Egitto. Venezia toccò così il culmine della propria potenza, dominando i traffici commerciali tra Europa ed Oriente: aveva fondachi in tutto il Mediterraneo orientale ed era detta la Serenissima[62].
Alla fine del XIV secolo, Venezia era divenuta uno degli Stati più ricchi del continente: la sua moneta, lo zecchino, era coniata in oro e fu una delle più influenti d'Europa[95].
Tra i secoli XIV e XVIII la Serenissima Repubblica di Venezia, in risposta alla politica aggressiva del Ducato di Milano[96], conquistò un vastoDominio di Terraferma, comprendente il Veneto, il Friuli, la Venezia Giulia, e la Lombardia fino a Brescia; a ciò si univa lo Stato da Mar, un vero e proprio impero colonialecostituito dai possedimenti d'oltremare, tra cui l'Istria, la Dalmazia (tranne Ragusa), quasi tutte le isole greche e Cipro[97]. La Serenissima fu quindi la più estesa delle repubbliche marinare, nonché uno dei più potenti Stati della penisola italiana.
Il suo potere nel Mediterraneo orientale nei secoli successivi, nonostante la vittoria di Lepanto[98], fu minacciato e compromesso dall'espansione dell'Impero ottomano[91] e dallo spostamento dei commerci sull'Atlantico[62]; iniziò così una lenta decadenza, culminata con la conquista napoleonica del 1797, che la ridusse a una città-stato dipendente dagliAsburgo, fino all'unione col Regno Lombardo-Veneto nel (1848)[99].
Artisticamente Venezia ebbe per secoli risonanza europea: nel Medioevo fondendo nella propria architettura gli stili romanico, gotico e bizantino; nel Rinascimento con i pittoriTizianoGiorgioneTintorettoBellini e Lotto; nel periodo barocco con i compositori Antonio VivaldiGiuseppe Tartini e Tommaso Albinoni; nel Settecento con i vedutistiGiambattista Tiepolo e Canaletto, il commediografo Carlo Goldoni, lo scultore Antonio Canova e lo scrittore ed avventuriero Giacomo Casanova.
Tra i più importanti navigatori e viaggiatori veneziani si annoverano Sebastiano Caboto, scopritore di Terranova, e Marco Polo, celebre per il resoconto del suo viaggio in CinaIl Milione.
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