lunedì 2 giugno 2014

LA REPUBBLICA MARINARA DI PISA

La Repubblica Pisana nacque nell'XI secolo. In questo periodo storico Pisa intensificò i propri commerci nelMar Mediterraneo e finì per scontrarsi più volte con le navi saracene, sconfiggendole a Reggio Calabria(1005), a Bona (1034), a Palermo (1064), a Mahdia (1087), anche grazie all'alleanza con la nascente potenza del Regno di Sicilia[62].
All'origine Pisa era retta da un Visconte, il cui potere era limitato dal Vescovo: ma nell'XI secolo, inserendosi nelle lotte tra questi due poteri, la città, governata da un Consiglio degli Anziani[81], acquisì un'autonomia de facto, ufficializzata poi nel 1081 da Enrico IV di Franconia[62].
Nel 1016 Pisa, grazie all'alleanza con Genova, sconfisse i Saraceni, conquistò la Corsica e i giudicati sardi di Cagliari e Gallura, e acquisì il controllo del Tirreno; un secolo dopo prese le Baleari[82]. Contemporaneamente il suo potere economico e politico si accrebbe notevolmente coi diritti commerciali acquisiti con le Crociate, grazie ai quali poté insediare numerosi fondachi in Terrasanta[62].
Pisa fu sempre la più fervida sostenitrice della causa ghibellina, opponendosi quindi alle guelfe Genova, Noli, Lucca e Firenze: la sua moneta, l'aquilino, recò sempre il nome dell'imperatore[83].
Pisa raggiunse l'apice del proprio splendore tra XII e XIII secolo, quando le sue navi controllavano il Mediterraneo occidentale[84] e poté esprimere nel campo dell'arte il romanico pisano, miscellanea di elementi occidentali, orientali, islamici e classici[85].
La rivalità con Genova si acuì nel XIII secolo e sfociò nella battaglia navale della Meloria (1284), che segnò l'inizio del declino della potenza pisana, con la cessione a Genova della Corsica (1299)[62], a cui si aggiunse nel 1324 - dopo la battaglia di Lucocisterna - quella della Sardegna a favore dell'Aragona; ma soprattutto, a differenza di Genova, Pisa doveva controllare un entroterra, che vedeva nelle vicinanze le città rivali diLucca e Firenze: questo sottrasse forze alla marineria e portò la repubblica alla rovina[86].
Nel XIV secolo Pisa passò dalla realtà comunale a quella della signoria, mantenendo la propria indipendenza e in sostanza il dominio della costa toscana, e si riappacificò con Genova[87]: tuttavia, nel 1406, la città fu assediata da Milanesi, Fiorentini, Genovesi e Francesi e annessa alla Repubblica di Firenze[62]. Durante la crisi di quest'ultima nelle guerre d'Italia, Pisa si rivoltò contro Piero il Fatuo e nel 1494 si ricostituì come repubblica autonoma, ripristinando moneta e magistrature proprie; ma dopo 16 anni di grave guerra, già nel 1509 Firenze riuscì a riconquistarla definitivamente[88].
L'antico porto pisano, ora interrato per le alluvioni dell'Arno, era situato a nord dell'attuale città di Livorno[89].
La vita del pisano Leonardo Fibonacci, celebre matematico, esprime bene il proficuo rapporto tra commercio, navigazione e cultura tipico delle repubbliche marinare; egli rielaborò e diffuse in Europa le conoscenze scientifiche arabe, tra cui la numerazione a dieci cifre, e l'uso dello zero
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