mercoledì 11 giugno 2014

LA COMUNIZAZIONE ANIMALE

La comunicazione animale è lo scambio di informazioni che avviene sia tra specie diverse sia tra individui della stessa specie. Vi è una stretta connessione tra tipo di segnale usato e sviluppo degli organi di senso di una determinata specie. Segnali chimici sono tra i più diffusi negli ambienti acquatici. Durante il periodo degli amori, quasi tutti i pesci rilasciano sostanze chimiche dalla composizione molecolare assolutamente esclusiva, che diventano messaggi solo per gli individui della stessa specie, di sesso diverso e maturi sessualmente. Segnali acustici sono utilizzati in tutto il regno animale e in molte specie si sono sviluppati organi di fonazione, che possono inviare segnali di allarme, di raggruppamento o di richiamo sessuale. Il segnale ottico è anch'esso molto usato, per es. nelle lotte per le gerarchie o nelle parate di corteggiamento. Esempi tipici di c.a. interspecifica sono rappresentati dalle colorazioni esibite da alcuni insetti e usate come segnale di avvertimento per i potenziali predatori (→ mimetismo), o dalle sostanze repellenti prodotte da alcuni mammiferi.
La comunicazione è la trasmissione di un'informazione da un mittente a un ricevente, il quale a sua volta reagisce sulla base dell'informazione ricevuta. In ambito etologico le informazioni possono riguardare il mittente (per es. segnalando intenzioni aggressive, disponibilità per l'accoppiamento, identità ecc.); o possono servire a coordinare le attività del mittente e del ricevente finalizzate alla riproduzione, alla cura della prole ecc.; oppure possono riguardare l'ambiente (per es. in relazione a risorse alimentari, presenza di predatori). La comunicazione ha un ruolo centrale nella vita di qualunque animale, compresi quelli che non vivono in un sistema sociale. Anche solo per la riproduzione, infatti, maschio e femmina devono innanzitutto incontrarsi e riconoscersi, poi sincronizzarsi e infine far incontrare i propri gameti (uova e spermatozoi), una sequenza di eventi che avviene sulla base di un continuo scambio di informazioni tra i due sessi.SegnaliIl vettore che trasporta l'informazione attraverso l'ambiente è detto segnale. Nel mondo animale esiste un'enorme varietà di segnali, che può essere ridotta a cinque modalità di comunicazione: attraverso il suono, la luce, la chimica, la meccanica, l'elettricità. Molti segnali sono rappresentati dalla combinazione di esibizioni comportamentali associate a strutture (colori, odori, suoni) che si sono evolute specificamente per condizionare il comportamento dell'animale al quale è destinata l'informazione. Non tutti i comportamenti, strutture e sostanze sono ugualmente efficienti come segnali nei diversi ambienti in cui si propagano (aria o acqua, foresta fitta o savana aperta, giorno o notte). La fisica del segnale e della sua propagazione, come anche l'anatomia e la fisiologia della produzione e della ricezione, impongono limiti precisi alla possibile evoluzione e varietà dei segnali esistenti.Una definizione complessaLa definizione dei processi di comunicazione è ancora piuttosto dibattuta, data la sua natura complessa. Infatti, la descrizione del sistema produzione-trasmissione-ricezione di un'informazione non è sufficiente a individuare un evento comunicativo, perché implica la possibilità di includere fenomeni di interazione tra organismi non riconosciuti come eventi comunicativi (per es. un maschio di rana per attirare una femmina si mette in mostra gracidando, ma così si fa individuare anche da un predatore). Sono stati così stabiliti due criteri per identificare una comunicazione in senso stretto: la trasmissione dell'informazione non è accidentale, ma viene messa in atto per fornire benefici al mittente; la trasmissione dell'informazione è vantaggiosa anche per il ricevente. I segnali che veicolano l'informazione durante la comunicazione, infatti, si sono evoluti proprio per la funzione che svolgono e sono stati favoriti dalla selezione naturale perché il mittente (o la diade mittente/ricevente) ne trae vantaggio per la sopravvivenza. L'esempio rana-predatore non rappresenta un caso di comunicazione, perché la preda (il mittente) è chiaramente svantaggiata; inoltre, è avvenuta una intercettazione del segnale (il predatore ha casualmente intercettato stimoli provenienti dalla preda) dalla quale solo il ricevente trae vantaggio.Comunicazioni oneste e ingannevoliSono noti numerosi casi in cui nelle prede i segnali si sono chiaramente evoluti per dissuadere il predatore dall'attaccare, a vantaggio quindi del mittente (comunicazione interspecifica). Ne sono un esempio i falsi occhi disegnati sulle ali posteriori delle falene che, esposti improvvisamente con uno scatto dell'apertura alare, spaventano l'uccello predatore che rinuncia all'attacco. A questo proposito è utile rilevare che, nel caso in cui gli interessi del mittente e del ricevente coincidono, il segnale trasmette un'informazione che corrisponde a realtà (comunicazione onesta). In queste condizioni, la selezione naturale favorirà l'evoluzione di segnali che veicolano l'informazione con efficienza. Per es. i pulcini ancora nel nido per chiedere il cibo ai genitori agitano la testa ed emettono suoni, ma spalancano anche il becco, mettendo così in evidenza i brillanti contrasti di colore della cavità orale. Nel caso in cui, invece, il mittente fornisca un'informazione sbagliata o non accurata, a proprio vantaggio, si parla di 'inganno'. Ne sono esempi comuni tutti i casi di mimetismo animale. Autocomunicazione è stata invece definita quella in cui mittente e ricevente sono lo stesso individuo, come nel caso della ecolocazione nei pipistrelli.Ricerca di base e applicazioniGli studi sulla comunicazione animale permetteranno in futuro di arrivare a prevedere il sistema di comunicazione di una specie conoscendone caratteristiche come, per es., l'habitat in cui vive, le abitudini di vita, il sistema sociale, la sua storia filogenetica. Sarà quindi possibile capire tutta la diversità e la ricchezza di segnali presenti nel mondo della comunicazione animale e farla convergere in pochi principi di carattere generale che regolano l'evoluzione.
Nel campo applicativo, recentemente negli insetti sono stati molto studiati i sistemi di attrazione basati su fattori olfattivi, per mettere a punto sistemi di controllo biologico della riproduzione degli insetti nocivi alle coltivazioni. La conoscenza dei sistemi di comunicazione nelle specie può essere inoltre di vitale importanza non solo per migliorare le condizioni di vita di animali in cattività (per es. animali di allevamento), ma anche per facilitare l'accoppiamento in cattività di specie che fanno parte di programmi di conservazione, come per es. nel caso dei recenti studi sui sistemi di comunicazione chimica nel solitario panda gigante.
TRECCANI

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