mercoledì 23 ottobre 2013

LA GUERRA FREDDA

Fu definita guerra fredda la contrapposizione che venne a crearsi alla fine della seconda guerra mondiale (1945) tra due blocchi internazionali, generalmente categorizzati come Occidente (gli Stati Uniti d'America, gli alleati della NATO e i Paesi amici) ed Oriente, o più spesso "blocco comunista" (l'Unione Sovietica, gli alleati del Patto di Varsavia e i Paesi amici).
Tale tensione, durata circa mezzo secolo, pur non concretizzandosi mai in un conflitto militare diretto (la disponibilità di armi nucleari per entrambe le parti avrebbe potuto inesorabilmente distruggere l'intero pianeta), si sviluppò nel corso degli anni incentrandosi sulla competizione in vari campi (militarespaziale,ideologicopsicologicotecnologicosportivo) contribuendo almeno in parte allo sviluppo ed evoluzione della società stessa con l'avvento della terza rivoluzione industriale.
Il termine era stato usato già nel 1945 da George Orwell[1] che, riflettendo sulla bomba atomica, preconizzava uno scenario in cui le due grandi potenze, non potendo affrontarsi direttamente, avrebbero finito per dominare e opprimere tutti gli altri. Nel 1947 fu ripreso dal consigliere presidenziale Bernard Baruch e dal giornalista Walter Lippmann per descrivere l'emergere delle tensioni tra due alleati della seconda guerra mondiale.[2]
La fase più critica e potenzialmente pericolosa della guerra fredda fu quella compresa fra gli anni cinquanta e settanta. Già dai primi anni ottanta i due blocchi avviarono un graduale processo di distensione e disarmo; tuttavia la fine di questo periodo storico viene convenzionalmente fatta coincidere con la caduta del Muro di Berlino (9 novembre 1989).
Nel conflitto strategico tra USA e Unione Sovietica uno degli elementi principali fu la supremazia tecnologica come il miglioramento e il rafforzamento di armi di distruzione di massa d'inaudita potenza (Bomba H) o il progresso in campo spaziale.
La guerra fredda si concretizzò di fatto nelle preoccupazioni riguardanti le armi nucleari; da entrambe le parti veniva l'auspicio che la loro semplice esistenza fosse un deterrente sufficiente a impedire la guerra vera e propria. In effetti non era da escludere che la guerra nucleareglobale potesse scaturire da conflitti su piccola scala, e ognuno di questi aumentava le preoccupazioni che ciò potesse verificarsi. Questa tensione influì significativamente non solo sulle relazioni internazionali, ma anche sulla vita delle persone in tutto il mondo.
Durante tutta la guerra fredda gli arsenali nucleari delle due superpotenze vennero costantemente aggiornati ed ingranditi fino ad arrivare agli ultimi anni del conflitto (1979-1989), nei quali vennero negoziati una serie di accordi, denominati accordi SALT, che portarono a sostanziali riduzioni del numero di ordigni strategici. Ma la contrapposizione tra una corsa al riarmo apparentemente irrefrenabile e continui tentativi di controllo degli armamenti negoziati tra USA ed URSS o nell'ambito dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) fu costante.
Furono necessarie molte attenzioni e una buona dose di diplomazia per sedare sul nascere alcuni conflitti armati, al fine di prevenire una "guerra calda" che avrebbe rischiato di estendersi e intensificarsi.
Solo in alcune occasioni la tensione tra i due schieramenti prese la forma di conflitti armati, come la guerra di Corea, le guerre in Africa, la guerra del Vietnam, l'invasione sovietica dell'Afghanistane gli scontri in America Centrale. Gran parte della guerra fredda si svolse invece attraverso conflitti indiretti, contro "nazioni surrogate"; in tali conflitti, le potenze maggiori operavano in buona parte armando o sovvenzionando i surrogati.Altri conflitti erano ancor più sotterranei, perpetrati attraverso atti di spionaggio, con spie e traditori che lavoravano sotto copertura da entrambe le parti; in molti casi l'attività comportava reiterate uccisioni di individui delle rispettive compagini perpetrate dai vari servizi segreti.
La guerra tra agenti, nello spionaggio mutuo di obiettivi civili e militari potrebbe aver causato la maggior parte delle vittime della guerra fredda. Gli agenti venivano inviati sia dall'Est che dall'Ovest, e le spie venivano anche reclutate sul posto o costrette al servizio. Quando scoperte, a seconda della convenienza politica o pratica del momento, venivano uccise immediatamente o arrestate e successivamente scambiate con altri agenti, oltre a poter essere lasciate libere di agire, anche se sotto controllo, sia per poter individuare altri componenti che necessariamente costituivano la serie di contatti esistente della rete spionistica avversaria, sia per fornire false informazioni create ad hoc. Gli aerei spia e altri apparecchi da ricognizione venivano invece subito abbattuti al momento dell'individuazione.
Tali aspetti della guerra fredda, debolmente percepiti anche dai media, hanno avuto scarso impatto sull'opinione pubblica delle rispettive potenze. Va notato che URSS e USA non ruppero mai le relazioni diplomatiche nel corso della guerra fredda e che anzi queste furono intense e quasi mai apertamente conflittuali. Ad esempio il 30 agosto 1963 entrò in funzione la 'linea rossa', ovvero il primo collegamento telefonico tra Mosca eWashington.
Il punto caldo del conflitto in ambito europeo fu la Germania, ed in particolare Berlino. Uno dei simboli più vividi della guerra fredda fu proprio il Muro di Berlino, che separava Berlino Ovest (controllata dalla Germania Ovest, assieme agli alleati di FranciaRegno Unito e Stati Uniti) dalla Germania Est, che la circondava completamente. Ad un tentativo di disimpegno iniziale intorno al 1950 con il ritiro di circa 30.000 uomini dalla Germania, gli USA e la NATO fecero seguire delle esercitazioni annuali, denominate Reforger (REturn FORces to GERmany), per mantenere una elevata capacità di risposta in caso di attacco convenzionale delle forze del Patto di Varsavia (alleanza militare tra gli alleati di Berlino Est).
Attualmente, dopo la caduta dell'Unione Sovietica, la situazione di "guerra fredda" può esser considerata ormai superata. Tuttavia, durante gli anni 2000 si sono verificati alcuni episodi di contrapposizione tra USA e Russia.
La guerra in Iraq, portata avanti nel 2003 da USA, Regno Unito e altri alleati (fra cui l'Italia) è stata vivamente osteggiata dalla Federazione Russa.
Attorno agli anni 2006 e 2007 i rapporti tra USA e Russia sono diventati ancor più tesi per questioni riguardanti lo Scudo spaziale e il Trattato sulle Forze Armate Convenzionali in Europa.
La proposta statunitense di installare basi di difesa missilistica a terra in Polonia e Repubblica Ceca, nonché la prospettata creazione di basi militari inRomania e Bulgaria ha visto una forte opposizione russa, la quale denunciò i piani statunitensi come violazione del Trattato sulle Forze Armate Convenzionali in Europa. La situazione è culminata il 26 aprile 2007, quando il presidente russo Vladimir Putin annunciò l'intenzione di porre una moratoria al Trattato fino a che tutti i paesi non lo avessero ratificato e avessero iniziato ad implementarlo. Nel dicembre 2007 la Duma votò favorevolmente alla sospensione del trattato. Verso agosto 2007 la Russia per la prima volta dallo scioglimento dell'Unione Sovietica ha ripristinato su Europa, Pacifico e Atlantico voli strategici permanenti di aerei militari a lungo raggio.
Nell'agosto 2008, a causa della guerra nell'Ossezia del Sud, i rapporti tra la Russia e il mondo occidentale, in particolar modo gli Stati Uniti, diventarono ancora più tesi. Il 20 agosto 2008 la firma dell'accordo sullo scudo antimissile tra USA e Polonia[3] crea ancora più tensione internazionale. Il giorno successivo Mosca annuncia l'intenzione di voler interrompere ogni collaborazione con la NATO[4]. Malgrado gli eventi negativi l'ascesa alla casa bianca di Obama e l'avvento della nuova politica estera americana hanno cominciato a ridistendere nuovamente i contatti fra le due superpotenze.
WIKIPEDIA

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