Presso l'altopiano di Giza (nelle vicinanze di El Cairo), tre faraoni della IV dinastia dell'antico regno egizio si fecero costruire tre piramidi gigantesche come monumenti funerari.
La piramide più grande è quella di Cheope, costruita per prima oltre 4500 anni fa, a cui si affiancò quella di suo figlio Chefren seguita infine da quella di Micerino, figlio di Chefren e nipote di Cheope.
Davanti alle piramidi fu eretto poi un monumento di grandi dimensioni chiamato Sfinge, una statua con il corpo da leone, a simboleggiare la forza, e il viso umano, raffigurante il faraone Chefren che doveva essere rappresentato in questo maestoso monumento che aveva il compito di vigilare sulle tombe stesse.
La sfinge fu scolpita 100 anni dopo le piramidi, questo significa che nonostante la morte di un faraone questo restava vivo nel ricordo e soprattutto nei pensieri del popolo, che continuava a identificare in lui un dio da venerare e da onorare per ingraziarsi i suoi favori.
La piramide più grande è quella di Cheope, costruita per prima oltre 4500 anni fa, a cui si affiancò quella di suo figlio Chefren seguita infine da quella di Micerino, figlio di Chefren e nipote di Cheope.
Davanti alle piramidi fu eretto poi un monumento di grandi dimensioni chiamato Sfinge, una statua con il corpo da leone, a simboleggiare la forza, e il viso umano, raffigurante il faraone Chefren che doveva essere rappresentato in questo maestoso monumento che aveva il compito di vigilare sulle tombe stesse.
La sfinge fu scolpita 100 anni dopo le piramidi, questo significa che nonostante la morte di un faraone questo restava vivo nel ricordo e soprattutto nei pensieri del popolo, che continuava a identificare in lui un dio da venerare e da onorare per ingraziarsi i suoi favori.
Le piramidi venivano costruite seguendo principi matematici non casuali, le facce son orientate verso i quattro punti cardinali e gli spigoli della piramide simboleggiano i raggi del sole.
Per costruire una piramide occorrevano molti anni, la collaborazione di grandi esperti in tutte le scienze conosciute: astronomia, architettura, geometria, innumerevoli risorse umane ed economiche, tanto che Erodoto ricorda la crudeltà del faraone Cheope che, privo di mezzi per proseguire i lavori della sua piramide, vendette sua figlia.
Per costruire una piramide occorrevano molti anni, la collaborazione di grandi esperti in tutte le scienze conosciute: astronomia, architettura, geometria, innumerevoli risorse umane ed economiche, tanto che Erodoto ricorda la crudeltà del faraone Cheope che, privo di mezzi per proseguire i lavori della sua piramide, vendette sua figlia.
Le piramidi contenevano al loro interno la camera funeraria, dove venivano conservati i corpi imbalsamati dei faraoni, suppellettili e corredi funebri vari utili per il trapasso del defunto e per la vita nell'aldilà, trattandosi di beni preziosi di grande valore fu chiaro fin da subito che dovessero essere ben protetti per evitare la possibilità di furti e vandalismi da parte di sciacalli e ladruncoli, personaggi che in ogni epoca e in ogni cultura ci sono sempre stati. Le camere funerarie, quindi, venivano "nascoste" all'interno delle piramidi che costituivano dei veri e propri labirinti inaccessibili, studiate da architetti proprio con lo scopo di proteggere il riposo millenario dei faraoni che vi venivano sepolti. Solitamente la camera sepolcrale veniva scavata nel suolo al centro della piramide, l'accesso era reso molto difficoltoso da uno stretto corridoio che veniva sbarrato dopo la sepoltura.
La piramide di Cheope, detta anche Grande Piramide, fu costruita verso il 2.550 a.c. circa: originariamente era alta 147 metri, attualmente la punta è andata persa per cui risulta più bassa di 10 metri, la sua base è di 230 x 230 metri ed era rivestita con blocchi di granito levigato, oggi non più presenti. La camera sepolcrale della piramide di Cheope fu studiata e ricollocata varie volte, fu violata per la prima volta nel 1200 dal sultano Alì Mohammed, il successore di Saladino.
La piramide di Chefren fu costruita intorno al 2520 a.C., è alta 134 metri con una base di 210 metri x 210. Conserva ancora il rivestimento originale in lastre calcaree.
La piramide più piccola è quella di Micerino, alta 66 metri con una base di 108X108, fu costruita intorno al 2490 a.c. circa e conserva anch'essa il rivestimento in granito originario. A differenza di Cheope e Chefren, conosciuti come despoti tiranni, il faraone Micerino è ricordato per essere stato un uomo giusto e pio, all'interno della sua camera sepolcrale fu rinvenuto un sarcofago di grande bellezza e valore che, purtroppo, affondò con la nave inglese che lo trasportava nei pressi delle coste spagnole.
Le tre piramidi di Giza sono le più famose ma non sono certo le uniche, in Egitto si contano circa 80 piramidi e un altro centinaio si trovano nel Sudan.
Le piramidi rappresentavano l'immortalità del faraone, erano un modo per immortalare nel tempo e nella storia il passaggio di un uomo-dio che aveva lasciato il segno con il suo regno e che meritava di essere ricordato per sempre, e così è stato, basti pensare che gli antichi greci definirono le piramidi "una delle sette meraviglie del mondo", mentre delle altre meraviglie citate dai greci non resta nulla o quasi le piramidi sono ancora li, immense, maestose, enigmatiche testimonianze di una civiltà che ha lasciato un'impronta indelebile nel passato della civiltà umana e che di questa impronta riesce a vivere ancora oggi, sfruttando il turismo.
Quando un faraone saliva al trono il suo primo pensiero era rivolto alla costruzione della propria tomba monumentale, la zona prediletta era quella ad ovest del Nilo perché per le credenze egiziane le case dei morti dovevano essere poste a occidente; il Nilo doveva essere abbastanza lontano da non costituire una minaccia con le sue inondazioni ma non troppo lontano perché indispensabile per trasportare più agevolmente le enormi quantità di materiale edile.
Quando un faraone saliva al trono il suo primo pensiero era rivolto alla costruzione della propria tomba monumentale, la zona prediletta era quella ad ovest del Nilo perché per le credenze egiziane le case dei morti dovevano essere poste a occidente; il Nilo doveva essere abbastanza lontano da non costituire una minaccia con le sue inondazioni ma non troppo lontano perché indispensabile per trasportare più agevolmente le enormi quantità di materiale edile.
Fonte:
http://tuttoscuola.oneminutesite.it/files/50-Piramidi.docx
http://tuttoscuola.oneminutesite.it/files/50-Piramidi.docx
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Parola chiave google : Piramidi di Giza tipo file : doc
Le piramidi
Nell’antico Egitto, il re (faraone) era considerato un discendente della divinità e quindi un dio egli stesso. Secondo la concezione religiosa egizia, tale enorme distinzione tra i faraoni e i loro sudditi continuava anche nel regno dell’oltretomba. Sulle tombe dei re d’Egitto si può leggere la seguente iscrizione:
“Tu entri nelle porte dell’ cielo, che sono proibite al popolo”.
La tomba era considerata una “casa per l’eternità”, dove il defunto era accompagnato da tutto quanto potesse essergli necessario nella vita ultraterrena.
Gli Egizi costruirono sepolcri imponenti che rispecchiavano la concezione di sovranità divina.Essi subirono nel tempo varie trasformazioni: quella particolare struttura che conosciamo sotto il nome di “piramide” non è che il risultato ultimo di un’evoluzione partita da molto lontano.
All’ origine troviamo infatti la “mastaba” una costruzione in mattoni crudi con le pareti leggermente inclinate; all’ interno, in fondo a un pozzo scavato nel terreno, si trovava la camera sepolcrale.
La storia ci ha tramandato il nome dell’ “inventore” della piramide: ‘Imhotep’. Egli iniziò a costruire il grande sepolcro del faraone Zoser, utilizzando la struttura a mastaba, per la prima volta interamente in pietra, materiale considerato “eterno”.
Sovrappose alla prima struttura tre strati di identico spessore ma via via più piccoli, in modo da formare una sorta di scala immensa che richiamasse subito alla mente
l’ idea dell’ ascesa al cielo del sovrano. Ne aggiunse altri due, ottenendo un complesso a sei elementi che raggiungeva i 60 m. d’ altezza.
Era nata così la “piramide a gradoni”, madre di tutte le piramidi successive. Sul lato nord, Imhotep fece edificare il tempio, dal quale si dipartiva un corridoio sotterraneo in discesa che portava alla sepoltura del faraone.
Con la IV dinastia il monumento sepolcrale dei faraoni assume la geometria pura della piramide. I sacerdoti egizi attribuivano a questa forma un preciso valore religioso: il sole, nel primo giorno della creazione, si sarebbe levato su una pietra a piramide detta “benben”. La piramide era al tempo stesso simbolo del Sole (la massima divinità religiosa), del potere divino del faraone (il più grande potere terreno) e della perfezione naturale (la regolarità geometrica è l’ordine di tutte le cose).
Spetta agli architetti del faraone Cheope il merito di aver calcolato e costruito, nella località di Giza, una struttura di piramide ben equilibrata: il monumento a Cheope ovvero la piramide più grande di tutte che misurava 147 m. di altezza con lati lunghi oltre 230 m. quasi perfettamente orientati rispetto al nord.
La camera funeraria è collocata nel cuore della struttura, mentre 5 camere di scarico alleggeriscono il peso gravante sul soffitto, composto da nove lastre di granito di 400 tonnellate.
Tra il Nilo e il deserto ci sono circa 60 piramidi, tra cui le più grandi sono, a ovest di Menfi, quelle di Cheope, Chefren e Micerino.
“Tu entri nelle porte dell’ cielo, che sono proibite al popolo”.
La tomba era considerata una “casa per l’eternità”, dove il defunto era accompagnato da tutto quanto potesse essergli necessario nella vita ultraterrena.
Gli Egizi costruirono sepolcri imponenti che rispecchiavano la concezione di sovranità divina.Essi subirono nel tempo varie trasformazioni: quella particolare struttura che conosciamo sotto il nome di “piramide” non è che il risultato ultimo di un’evoluzione partita da molto lontano.
All’ origine troviamo infatti la “mastaba” una costruzione in mattoni crudi con le pareti leggermente inclinate; all’ interno, in fondo a un pozzo scavato nel terreno, si trovava la camera sepolcrale.
La storia ci ha tramandato il nome dell’ “inventore” della piramide: ‘Imhotep’. Egli iniziò a costruire il grande sepolcro del faraone Zoser, utilizzando la struttura a mastaba, per la prima volta interamente in pietra, materiale considerato “eterno”.
Sovrappose alla prima struttura tre strati di identico spessore ma via via più piccoli, in modo da formare una sorta di scala immensa che richiamasse subito alla mente
l’ idea dell’ ascesa al cielo del sovrano. Ne aggiunse altri due, ottenendo un complesso a sei elementi che raggiungeva i 60 m. d’ altezza.
Era nata così la “piramide a gradoni”, madre di tutte le piramidi successive. Sul lato nord, Imhotep fece edificare il tempio, dal quale si dipartiva un corridoio sotterraneo in discesa che portava alla sepoltura del faraone.
Con la IV dinastia il monumento sepolcrale dei faraoni assume la geometria pura della piramide. I sacerdoti egizi attribuivano a questa forma un preciso valore religioso: il sole, nel primo giorno della creazione, si sarebbe levato su una pietra a piramide detta “benben”. La piramide era al tempo stesso simbolo del Sole (la massima divinità religiosa), del potere divino del faraone (il più grande potere terreno) e della perfezione naturale (la regolarità geometrica è l’ordine di tutte le cose).
Spetta agli architetti del faraone Cheope il merito di aver calcolato e costruito, nella località di Giza, una struttura di piramide ben equilibrata: il monumento a Cheope ovvero la piramide più grande di tutte che misurava 147 m. di altezza con lati lunghi oltre 230 m. quasi perfettamente orientati rispetto al nord.
La camera funeraria è collocata nel cuore della struttura, mentre 5 camere di scarico alleggeriscono il peso gravante sul soffitto, composto da nove lastre di granito di 400 tonnellate.
Tra il Nilo e il deserto ci sono circa 60 piramidi, tra cui le più grandi sono, a ovest di Menfi, quelle di Cheope, Chefren e Micerino.
Per costruire una piramide i problemi da risolvere erano molti: bisognava mantenere i lati, ciascuno dei quali misurava più di 200 metri, tutti regolari, uguali e perfettamente perpendicolari tra loro; e anche l’ inclinazione doveva essere perfetta.
Le materie prime di costruzione erano grandi blocchi di pietra (granito o calcare), spinti a braccia o trainati su piani inclinati. E’ ancora incredibile immaginare il trasporto di questi grandi blocchi di pietra che arrivavano a pesare fino a 350-400 tonnellate.Alle piramidi lavoravano moltitudini immense con differenti incarichi.
Gli egizi non avevano né gru né carrucole e per costruire i loro monumenti usarono rampe di pietrisco e sabbia, sulle quali le squadre di operai trascinavano i blocchi di pietra. A volte sotto i blocchi venivano messi dei rulli per facilitarne il trasporto .
Le piramidi di Giza, erano formate interamente da grossi blocchi di pietra; i blocchi del rivestimento esterno erano di un bellissimo calcare bianco.
Prima di costruire un tempio, gli egizi tracciavano la pianta sul terreno.
Le piramidi di Giza sono i monumenti più famosi dell’antico Egitto e sono molto ben conservate anche se sono state violate dai predatori molto tempo fa.
Le tombe dei faraoni erano composte di due parti essenziali: la camera sepolcrale, nella quale veniva deposto il corpo mummificato del faraone, e il tempietto sepolcrale. Quest’ ultimo comprendeva varie stanze, in cui i parenti del defunto si recavano per deporre le loro offerte. Queste consistevano in alimenti, gioielli e altri oggetti, di cui si credeva che il morto avesse bisogno durante
l’ interminabile viaggio nell’ aldilà.
Fino a quando i faraoni ebbero per sepoltura la mastaba, le stanze delle offerte vennero costruite nella tomba stessa, al di sopra della camera sepolcrale. Quando i re d’ Egitto cominciarono ad avere tombe a forma di piramide, le camere delle offerte vennero invece sistemate in un tempietto separato dalla piramide e ad Oriente di questa. Nella piramide rimase dunque solo la camera sepolcrale. In seguito si apportarono altre innovazioni. Venne cioè costruito un secondo tempietto nella zona desertica sottostante il pianoro, su cui venivano costruite di solito le piramidi.
In tale tempietto che comunicava con la piramide si potevano soffermare quelli che desideravano riposare prima di affrontare l’ascensione piuttosto faticosa.
La maggiore preoccupazione dei costruttori di tombe per faraoni fu sempre quella di sistemare la camera sepolcrale in modo che eventuali ladri non riuscissero a scoprirla. Per tale ragione l’interno delle tombe era molto complicato. Di solito la camera sepolcrale si trovava nel centro dell’ edificio.
“Una gigantesca montagna di pietre, innalzata da un intero popolo per un solo uomo”: ecco come venne definita la piramide di Cheope, la tomba più grande fatta costruire da un faraone, considerata una delle sette meraviglie del mondo antico.
Dallo storico greco Erodoto (V secolo a.C.) si apprende che Cheope “cominciò col chiudere i templi, col vietare i sacrifici e poi obbligò migliaia di Egiziani a lavorare per lui come schiavi”.
Sempre secondo Erodoto , la costruzione della piramide richiese un lavoro di trenta anni da parte di 100.000 schiavi.
Con la tomba fatta innalzare da Cheope si ha in Egitto la prima piramide completamente a punta.
La grande piramide fu costruita da Cheope, secondo faraone della IV dinastia, intorno al 2550 a.C. e vicino sorgono due piramidi più piccole, costruite dai faraoni Chefren e Micerino .
La piramide era coperta di un strato di calcare candido e aveva la punta dorata.
Le facciate erano orientate con precisione verso i punti cardinali .
All’ interno ci sono lunghi corridoi in salita e in discesa e due stanze, la Stanza del Re e della Regina, che non contengono né mummie né oggetti preziosi.
Molti blocchi sono di calcare.
Per tagliarlo gli scalpellini facevano dei buchi e vi infilavano dei cunei di legno, poi li bagnavano:il legno si gonfiava e la pietra si staccava lungo le linee prefissate.
Le materie prime di costruzione erano grandi blocchi di pietra (granito o calcare), spinti a braccia o trainati su piani inclinati. E’ ancora incredibile immaginare il trasporto di questi grandi blocchi di pietra che arrivavano a pesare fino a 350-400 tonnellate.Alle piramidi lavoravano moltitudini immense con differenti incarichi.
Gli egizi non avevano né gru né carrucole e per costruire i loro monumenti usarono rampe di pietrisco e sabbia, sulle quali le squadre di operai trascinavano i blocchi di pietra. A volte sotto i blocchi venivano messi dei rulli per facilitarne il trasporto .
Le piramidi di Giza, erano formate interamente da grossi blocchi di pietra; i blocchi del rivestimento esterno erano di un bellissimo calcare bianco.
Prima di costruire un tempio, gli egizi tracciavano la pianta sul terreno.
Le piramidi di Giza sono i monumenti più famosi dell’antico Egitto e sono molto ben conservate anche se sono state violate dai predatori molto tempo fa.
Le tombe dei faraoni erano composte di due parti essenziali: la camera sepolcrale, nella quale veniva deposto il corpo mummificato del faraone, e il tempietto sepolcrale. Quest’ ultimo comprendeva varie stanze, in cui i parenti del defunto si recavano per deporre le loro offerte. Queste consistevano in alimenti, gioielli e altri oggetti, di cui si credeva che il morto avesse bisogno durante
l’ interminabile viaggio nell’ aldilà.
Fino a quando i faraoni ebbero per sepoltura la mastaba, le stanze delle offerte vennero costruite nella tomba stessa, al di sopra della camera sepolcrale. Quando i re d’ Egitto cominciarono ad avere tombe a forma di piramide, le camere delle offerte vennero invece sistemate in un tempietto separato dalla piramide e ad Oriente di questa. Nella piramide rimase dunque solo la camera sepolcrale. In seguito si apportarono altre innovazioni. Venne cioè costruito un secondo tempietto nella zona desertica sottostante il pianoro, su cui venivano costruite di solito le piramidi.
In tale tempietto che comunicava con la piramide si potevano soffermare quelli che desideravano riposare prima di affrontare l’ascensione piuttosto faticosa.
La maggiore preoccupazione dei costruttori di tombe per faraoni fu sempre quella di sistemare la camera sepolcrale in modo che eventuali ladri non riuscissero a scoprirla. Per tale ragione l’interno delle tombe era molto complicato. Di solito la camera sepolcrale si trovava nel centro dell’ edificio.
“Una gigantesca montagna di pietre, innalzata da un intero popolo per un solo uomo”: ecco come venne definita la piramide di Cheope, la tomba più grande fatta costruire da un faraone, considerata una delle sette meraviglie del mondo antico.
Dallo storico greco Erodoto (V secolo a.C.) si apprende che Cheope “cominciò col chiudere i templi, col vietare i sacrifici e poi obbligò migliaia di Egiziani a lavorare per lui come schiavi”.
Sempre secondo Erodoto , la costruzione della piramide richiese un lavoro di trenta anni da parte di 100.000 schiavi.
Con la tomba fatta innalzare da Cheope si ha in Egitto la prima piramide completamente a punta.
La grande piramide fu costruita da Cheope, secondo faraone della IV dinastia, intorno al 2550 a.C. e vicino sorgono due piramidi più piccole, costruite dai faraoni Chefren e Micerino .
La piramide era coperta di un strato di calcare candido e aveva la punta dorata.
Le facciate erano orientate con precisione verso i punti cardinali .
All’ interno ci sono lunghi corridoi in salita e in discesa e due stanze, la Stanza del Re e della Regina, che non contengono né mummie né oggetti preziosi.
Molti blocchi sono di calcare.
Per tagliarlo gli scalpellini facevano dei buchi e vi infilavano dei cunei di legno, poi li bagnavano:il legno si gonfiava e la pietra si staccava lungo le linee prefissate.
LARAPEDIA
Le piramidi di giza, la fonte che citi non è quella originale, il post è mio e basta una semplice ricerca per rintracciarlo, scrivo personalmente tutti gli articoli del mio blog, se vuoi citarlo ok, limitati però alla citazione con link e non alla riproduzione totale del testo che danneggia tutti i miei sforzi. grazie
RispondiEliminahttp://hablaconsamu2012.blogspot.com/2013/03/le-piramidi-di-giza.html