venerdì 31 maggio 2013

LA MICROBIOLOGIA

La microbiologia è la branca delle  delle scienze biologiche che ha per oggetto lo studio dei microrganismi, esseri viventi con dimensioni inferiori al millimetro, la cui osservazione richiede l’uso del microscopio ottico. I microrganismi possono essere eucarioti (protozoi, funghi microscopici e la maggior parte delle alghe), procarioti (alghe blu-verdi o Cianobatteri e batteri) o virus.
I microrganismi, sia autotrofi sia eterotrofi, fanno parte di una comunità chiamata ecosistema microbico, che comprende l’insieme degli organismi presenti in un determinato sistema e l’ambiente che ne favorisce la vita. Tra gli habitat più favorevoli ai microrganismi vi sono il suolo e le acque, ma essi vivono anche in ambienti molto caratteristici e limitati (microhabitat) quali quelli costituiti dai residui animali e vegetali, dagli alimenti umani, dalle superfici mucose e dell’epidermide. I microrganismi sono in grado, in condizioni ambientali particolarmente sfavorevoli, di elaborare un proprio habitat (per es., molti batteri formano spore e alcuni protozoi formano cisti). Batteri, alghe, protozoi e funghi, insieme con piante e animali, svolgono un ruolo importante nei cicli biogeochimici nei quali organismi viventi, eventi geologici e reazioni chimiche contribuiscono a trasformazioni cicliche di materiali indispensabili per la vita, per es. del carbonio, dell’azoto, dello zolfo e del ferro. Il metano è un importante prodotto del metabolismo microbico anaerobico operato da un gruppo di batteri altamente specializzati, detti metanigeni, e costituisce anche il substrato per i batteri, dettimetanotrofi, aerobi obbligati, che utilizzano il metano come fonte di carbonio e di energia, ossidandolo ad anidride carbonica.
L’importanza dell’ecologia microbica risiede soprattutto nei suoi aspetti applicativi; per es., il biorisanamento di siti contaminati è un processo che utilizza sistemi microbici per la bonifica e il ripristino ambientale di suoli o di acque di falde inquinanti. Ceppi microbici ricombinanti (batteri, muffe, lieviti e alcuni cianobatteri), con nuove capacità degradative, potrebbero essere utilizzati per degradare composti chimici di sintesi, come insetticidi, erbicidi, materie plastiche, composti policlorurati o poliaromatici, chiamati nel complesso materiali xenobiotici, che tendono a persistere nell’ambiente.
La microbiologia medica e veterinaria studiano i microrganismi come agenti di malattie infettive nell’uomo e negli animali. Gli scopi della m. medica possono essere raggruppati in diverse grandi categorie: a) studio di malattie infettive, delle quali sono ancora ignoti i microrganismi responsabili, allo scopo di identificarli (studi eziologici); b) ricerche microbiologiche su casi clinici a scopo diagnostico; c) studio della diffusione dei microrganismi patogeni nell’ambiente e modalità di trasmissione (epidemiologia); d) studio dei metodi atti a impedire l’estrinsecazione delle attività patogene dei microrganismi nell’uomo e negli animali (profilassi); e) studio delle modalità con cui i microrganismi provocano malattie (patogenesi). Di particolare interesse sono gli studi sui meccanismi con cui le cellule del sistema immunocompetente e le cellule accessorie (in particolare i fagociti) sono in grado di contenere il potenziale patogeno dei microrganismi. Tra la fine del 19° e l’inizio del 20° sec. si è arrivati al riconoscimento dell’eziologia della maggior parte delle malattie determinate da batteri. Studi sui virus, con l’impiego di embrioni di pollo e di colture di cellule animali in vitro, hanno portato a conoscere gli agenti eziologici di numerosissime malattie infettive di origine virale; è stato dimostrato che un notevole numero di neoplasie di animali è determinato da virus. La diagnosi microbiologica può essere eseguita mediante l’isolamento e l’identificazione del microrganismo responsabile, oppure con la ricerca degli anticorpi specifici nel siero del malato, ossia con la sierodiagnosi. Le ricerche epidemiologiche hanno per scopo lo studio della diffusione dei microrganismi patogeni nell’ambiente, delle modalità con cui vi vengono immessi e delle capacità di sopravvivenza. Esse cercano di fornire dati necessari per l’impiego di mezzi preventivi, allestiti per impedire l’impianto e la diffusione di microrganismi patogeni tra i soggetti sani sensibili, ricorrendo all’eliminazione dei microrganismi patogeni dall’ambiente o a siero- e vaccinoprofilassi dei soggetti esposti. Lo studio della patogenesi delle malattie infettive si esegue allo scopo di individuare i rapporti tra il microrganismo e l’ospite durante tutte le fasi dell’infezione per trarre conoscenze utili sia per la profilassi sia per la terapia.
Le infezioni microbiche e parassitarie che colpiscono gli animali rappresentano un notevole problema, in quanto la morbosità e la mortalità degli animali domestici e da allevamento influenzano immediatamente le scorte alimentari e quindi il benessere dell’uomo. Negli animali domestici le malattie di origine batterica, quali il carbonchio, la brucellosi, la listeriosi, sono le più comuni. L’afta epizootica, malattia acuta contagiosa degli animali (equini, suini, ovini e caprini), è causata da sette diversi sierotipi di Aphtovirus. Infezioni virali comuni negli animali sono il cimurro del cane e la leucemia felina (FeLV). La malattia virale bovina più importante dal punto di vista economico è l’infezione dovuta all’herpesvirus 1 bovino (BHV1), che può colpire il bestiame di ogni età e razza in vari apparati. Molto frequenti sono le malattie fungine: per es., l’aspergillosi, causata da Aspergillus fumigatus, è una malattia invasiva polmonare che colpisce di norma gli uccelli, ma che può infettare anche altri animali e l’uomo. Esistono inoltre malattie degenerative del sistema nervoso centrale, che colpiscono diverse specie animali, i cui agenti patogeni sono i prioni ( encefalopatia). Talvolta gli agenti eziologici possono essere trasmessi all’uomo che viene in contatto con animali malati o infetti (➔ zoonosi). La prevenzione e il controllo delle malattie infettive animali prevedono l’immunizzazione attiva artificiale (vaccinazione) di animali suscettibili all’infezione, la quarantena, la disinfezione, la distruzione o l’eliminazione degli animali infetti, il trattamento terapeutico o profilattico con agenti antimicrobici, una migliore zootecnia per diminuire lo stress e migliorare l’igiene (eliminazione di insetti vettori, migliore alimentazione, sviluppo di razze resistenti, disinfezione dei locali occupati dagli animali).
treccani.it

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