domenica 28 aprile 2013

IL SISTEMA MUSCOLARE

Il sistema muscolare è l’insieme di tutti i muscoli del corpo umano. Questi ultimi sono più di 600 e costituiscono circa il 40% del nostro peso corporeo. Dai grandi muscoli della spalla o della gambe fino ai piccoli muscoli situati nello orbite oculari, che fanno muovere l’occhio, tutti contribuiscono a dare al corpo una straordinaria capacità di movimento. La loro funzione però non è solo quella di far muovere il nostro corpo, ma anche di sostenerlo. Infatti, insieme all’apparato scheletrico, i muscoli hanno la funzione di sorreggere il corpo come le fondamenta di un edificio. Come ho già detto però, se non ci fossero i muscoli, non potremmo svolgere i singoli movimenti, anche i più semplici.
Se consideriamo la loro struttura, possiamo distinguere sette tipi di muscoli principali:
LUNGHI
CORTI
PIATTI
CIRCOLARI
SFINTERICI
A DUE CAPI
PENNATI
I primi tre tipi di muscoli sono i più comuni e si trovano, nelle diverse parti del corpo, a seconda della loro funzione: i muscoli corti, essendo brevi e adatti per minuziosi movimenti, si trovano nella mano e nel polso. Quelli lunghi invece svolgono movimenti molto meno precisi come quello di calciare un pallone: si trovano perciò nelle gambe. Infine quelli piatti, non devono sopportare sforzi notevoli e non devono neanche spiccare, devono essere però molto numerosi. I muscoli piatti si trovano perciò nel viso e sono detti anche muscoli mimici.
 MUSCOLI VOLONTARI E STRIATI
Detti anche rossi, i muscoli volontari sono disposti intorno alle ossa e ne determinano i movimenti agendo sotto il controllo della volontà. Hanno una velocità e una forza di contrazione molto elevata, ma non sono capaci di funzionare in modo efficiente per molto tempo. Al microscopio appaiono formati da fibre muscolari caratterizzare da una serie regolare di strie trasversali: per questa ragione sono anche chiamati striati. I muscoli volontari formano la maggior parte del nostro corpo: quasi tutti i muscoli sono infatti volontari che ci permettono di muoverci liberamente. La loro attività è condizionata e strettamente regolata dagli impulsi che tramite i nervi motori pervengono al muscolo dal sistema nervoso centrale. Ne cito alcuni: tricipite, bicipite, gastrocnemi, tutti i muscoli mimici, abduttori e adduttori della mano e del piede,.......
 MUSCOLI INVOLONTARI E LISCI
Formano le pareti di molti organi ( stomaco, intestino, vescica, vasi sanguigni e linfatici, ecc. ecc.) e si contraggono senza l’intervento della volontà. Hanno una contrazione molto lenta, ma possono funzionare con la stessa efficienza per lungo tempo; nel caso del cuore per tutta la vita.
Al microscopio le loro fibre non mostrano nessuna striatura trasversale; per questa ragione sono chiamati anche lisci. I muscoli involontari, rispetto a quelli volontari, sono poco numerosi nel nostro corpo, ma molto importanti: ci permettono infatti di svolgere movimenti essenziali per l’organismo. 
 MUSCOLO CARDIACO
La muscolatura cardiaca rappresenta il terzo tipo di muscolatura ed è, come struttura, assai simile al muscolo scheletrico. La sua caratteristica principale è la sua capacità di contrarsi ritmicamente anche in assenza di impulsi proveniente dai nervi. Le fibre miocardiche appaiono nettamente differenziate e circondate da una membrana: vi si possono osservare infatti delle strie dette intercalari.
Il nostro cuore, grazie alla sua particolare muscolatura può compiere un lavoro enorme e maggiore rispetto a quello di tutti gli altri muscoli. Il muscolo cardiaco è molto ricco di vasi sanguigni, infatti in un m.q , si riscontrano circa 6500 capillari sanguigni; una cifra doppia di quella osservabile nei muscoli scheletrici. Inoltre il nostro cuore può fronteggiare sforzi intensi perché le arterie coronarie, che le irrorano, possono aumentare enormemente la loro capacità di trasporto del sangue. 

TESSUTO MUSCOLARE
Il muscolo scheletrico è costituito dall’insieme di molte fibre muscolari, che rappresentano le unità fisiologiche elementari, tra cui si trovano nervi e vasi sanguigni. La maggior parte della fibra muscolare è occupata dalle miofibrille contrattili, lunghe quanto la fibra, ordinate longitudinalmente e che presentano la caratteristica striatura trasversale, dovuta all’alternarsi di bande chiare e bande scure che si succedono regolarmente. Ogni fibrilla a sua volta, contiene all’interno filamenti di due tipi, chiamati spessi e formati da molecole proteiche di miosina, e sottili , costituiti da actina, in relazione al loro diametro.
CONTRAZIONE MUSCOLARE
La contrazione muscolare è uno dei movimenti più complessi che il nostro corpo effettua.
Costituisce la manifestazione centrale dell’attività muscolare. Tale contrazione, è resa possibile innanzitutto dalla presenza di particolari proteine: actina e miosina.
La prima consiste in due filamenti avvolti ad elica in cui si trovano delle formazioni globulari.
Rappresenta il 25% delle proteine fibrillari del muscolo.
La miosina invece, è costituita da una porzione lunga e sottile, da un collo e da due teste globulari. Costituisce circa i due terzi delle proteine contrattili. 
Durante la contrazione l’actina e la miosina di contraggono formando un prodotto finale detto actina-miosina. I due filamenti scivolano l’uno sull’altro permettendo quindi l‘accorciamento della massa muscolare. Per fare ciò il muscolo deve disporre di energia che viene fornita da una sostanza chiamata ATP . questa è una grossa molecola ricca di energia. L’ ATP cede energia e si trasforma in
ADP . In situazioni di riposo i filamenti di actina e miosina recano scariche negative, quindi si allontanano a vicenda . Quando si verifica la contrazione muscolare, questo equilibrio si interrompe bruscamente dal passaggio del Calcio che arriva dall’esterno all’interno delle miofibrille. Ogni ione calcio contiene due cariche positive che a loro volta neutralizzano le cariche negative formando i ponti.
Così i filamenti di actina potranno sfilare e ingrandirsi tra i filamenti di miosina. Queste contrazioni possono avvenire finche si ha a disposizione il calcio . L’irrigidimento che si verifica dopo la morte sarebbe dovuto la fatto che fra l’actina e la miosina vengono a stabilirsi dei contatti permanenti perché non esistono più gli enzimi che provvedono a scindere l’ATP permettendo il ciclo energetico.
Infine i muscoli contraendosi hanno bisogno della volontà dell’encefalo. L’impulso viaggia lungo i nervi ed arriva ad eccitare le placche motorie che fanno contrarre le fibre muscolari. Il muscolo quindi produce scariche elettriche.
L’ energia dei muscoli è ricavata dalla degradazione del glucosio ad anidride carbonica ed acqua attraverso il ciclo dell’acido citrico. Questo avviene in presenza di quantità sufficienti di ossigeno. Se il lavoro muscolare è però eccessivo rispetto all’apporto di ossigeno, in situazioni di sforzo fisico, il muscolo si procura l’energia mancante attraverso una via anaerobia in cui l’acido piruvico viene ridotto ad acido lattico. L’accumulo di tale acido nei muscoli provoca dolore.

MOVIMENTO DEI MUSCOLI SCHELETRICI ANTAGONISTI
I muscoli scheletrici sono contraddistinti da una attività molto elevata, e quindi hanno bisogno di un costante rifornimento di ossigeno e di elementi nutritivi muscoli scheletrici sono i più forti e i principali del nostro corpo: sono attaccati alle ossa per permettere una sollevazione particolare della parte corporea. Questo si può effettuare per la contemporanea partecipazione di tre componenti distinti: ossa, muscoli e articolazioni. Un esempio è il braccio: i muscoli che lo muovono sono detti antagonisti, perché compiono azioni inverse. Quando i suoi muscoli si contraggono spostano le estremità ossee a cui si attaccano avvicinandole l’una all’altra. Nella maggior parte dei casi però, è solo un’estremità che si muove, mentre l’altra rimane fissa per l’azione della muscolatura che si sta contraendo.
MUSCOLI SCHELETRICI
I movimenti del nostro corpo sono dovuti alla contrazione dei muscoli striati fissati alle ossa.
Questi movimenti sono sette: 
abduzione : allontanamento di un arto dall’asse del corpo in un piano frontale;
adduzione : avvicinamento di un arto o di un segmento di un arto dall’asse del corpo in un piano frontale;
estensione : allungamento di un segmento del corpo su un altro che gli è adiacente;
flessione : piegamento di un segmento del corpo su un altro che gli è adiacente;
rotazione: rotazione di un segmento scheletrico attorno al proprio asse longitudinale;
pronazione : rotazione del corpo così da portare il dorso in alto;
supinazione : rotazione del corpo così da portare il ventre in alto.
LARAPEDIA



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