domenica 24 marzo 2013

LE RETI ALIMENTARI


In realtà negli ecosistemi le relazioni tra le specie sono molto più complesse ed articolate di quelle rappresentate dalle catene alimentari, per cui gli ecologi parlano piuttosto di reti alimentari di cui le catene alimentari non sono altro che sequenze lineari. A questo proposito basta pensare agli animali che hanno metamorfosi totale o parziale, come gli insetti e gli anfibi, in cui i vari stadi hanno esigenze alimentari diverse.
Quindi una rete alimentare è costituita dall'intersecarsi delle diverse catene alimentari all'interno della comunità(esempio di una rete alimentare in un ambiente di bosco).
Per mettere in evidenza questa complessità chiediamoci:” Cosa succederebbe se dagli stagni della Sardegna scomparissero tutte le ranocchie?”.
 - I girini si nutrono sia di plancton che di piante acquatiche; poi, dopo questa fase vegetariana diventano carnivori, e addirittura cannibali, mangiando lumache acquatiche, larve di insetti (per es. larve di libellula) e rane morte.
- A loro volta i girini vengono divorati da insetti acquatici predatori, tra cui i più terribili sono il ditisco, lo scorpione d’acqua, e la ninfa della libellula.
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- Quest’ultima, completa il suo sviluppo, vivendo in acqua fino a due anni, e, per ghermire le prede, è provvista di un apparato boccale capace di scattare in avanti come una molla. Trasformatasi in insetto adulto, la libellula diventa un predone dell’aria e attacca mosche, zanzare, farfalle.
- Tuttavia le libellule, che per la loro abilità di cacciatrici si potrebbero paragonare ad un falco, sono a loro volta cibo per le ranocchie insieme con altri insetti.
Le rane a loro volta sono cibo per le bisce e le poiane, oppure per le lontre e le volpi che si aggirano attorno allo stagno.
- I carnivori, nutritisi anche a base di rane, possono avere dei parassiti, come protozoi, vermi intestinali, pulci , pidocchi; oppure essere sfruttati dalle sanguisughe che ne succhiano il sangue.
- Non è escluso che le sanguisughe, muovendosi nel fango, diventino preda dei fenicotteri rosa. Questi, filtrando il fango dei fondali, si nutrono poi di vermetti, larve e piccoli crostacei bioriduttori che demoliscono anche le spoglie delle rane morte.
- I fenicotteri stabiliscono così non solo un collegamento alimentare tra bioriduttori e consumatori, ma attraverso la migrazione, stabiliscono anche un ponte di collegamento tra sistemi ecologici lontani. Infatti, un fenicottero rosa accresciutosi con le sostanze organiche assimilate in Sardegna, può diventare il pasto di un carnivoro africano.
- Quindi le sostanze organiche circolano non solo tra esseri che vivono nello stesso ambiente, ma anche tra i diversi ecosistemi sparsi sulla Terra. E questa nel suo complesso, può essere considerata un unico grande sistema ecologico, detto biosfera. Ebbene, se dagli stagni della Sardegna fossero eliminate tutte le ranocchie, le ripercussioni della loro scomparsa si risentirebbero indirettamente in tutta la biosfera.

In conclusione, i sistemi possono essere naturali o artificiali; le relazioni di causa ed effetto possono esserelineali (= una relazione di causa ed effetto in cui la successione degli eventi non si inverte, cioè non torna al punto di partenza), oppure circolari (= una relazione di causa ed effetto in cui la successione degli eventi è circolare, e  torna al punto di partenza).
Nel caso descritto il sistema si 
AUTOREGOLA perché le componenti, influendo reciprocamente una sull'altra danno luogo ad un equilibrio dinamico come quello di un pendolo, che oscilla sempre attorno ad una posizione intermedia..

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