venerdì 29 marzo 2013

LA SOCIETA' EGIZIA


La società egizia sembra un piramide: al vertice uno solo, il faraone, poi si scende sino alla base con gruppi sempre più numerosi. La divisione in classi è piuttosto rigida poiché è quasi impossibile passare da una all’altra.
IL FARAONE

In cima alla scala sociale sta dunque il faraone. Subito dopo lui vengono i componenti della sua famigliaprincipi e principesse , poi i membri del governo. In testa c’è il primo ministro, che è anche il consigliere del re, seguono poi i funzionari d’alto rango, i sacerdoti e i comandanti dell’ esercito.
A questi uomini il faraone affida l’Egitto:la cura dell’ agricoltura e del commercio, l’amministrazione della giustizia e la difesa dai nemici, il culto degli dei e la costruzione dei templi e dei palazzi. Ognuno è libero di creare con il proprio ingegno: deve rendere però sempre conto di tutto al faraone e, se ha sbagliato, guai a lui!



IL MESTIERE DELLO SCRIBA
Il grosso dell’amministrazione dello stato è poi composto dagli scribi: uomini capaci di leggere e di scrivere. Tra di loro i meno fortunati trascorrono la vita come scrivani o segretari di un funzionario di grado elevato. I più capaci, invece, controllano le persone e le merci alle frontiere; altri sono agrimensori, cioè misuratori di campi: dopo la piena del Nilo, che cancella i confini tra i poderi, suddividono nuovamente i campi; altri ancora censiscono, cioè contano, il bestiame, misurano la quantità dei raccolti. Quasi tutti gli scribi, infine, riscuotono le tasse.
I SOLDATI
Vi sono poi i soldati. In tempo di pace sorvegliano il paese e spesso sono impiegati, sotto la guida dei loro comandanti, nei grandi lavori idraulici (bonifiche,erezione di dighe) ed edili (costruzioni di templi e piramidi). In tempo di guerra è il faraone che li guida nelle imprese più importanti:essi ritengono che il suo sguardo abbia il potere di atterrire il nemico!
I soldati godono di molti privilegi e alcuni sono ricchi e possiedono molte terre, ma quello che hanno può essere anche perso.
Nulla è acquisito una volta per tutte, nulla è ereditato: il faraone dona e il faraone riprende: tutto l’Egitto è suo.


GLI ARTIGIANI E IL COMMERCIO

Ci sono poi, un gradino più in bass,o i lavoratori.
Gli artigiani non sono ricchi ma godono di un certo benessere. La loro vera ricchezza consiste nell’abilità con cui eseguono il loro lavoro, infatti più sono capaci e meglio sono pagati.
I commercianti viaggiano in tutto il paese navigando sul Nilo. Così facendo, diffondono la moda ed il gusto della capitale contribuendo a creare la civiltà egizia.




I CONTADINI: LA RICCHEZZA DELL’EGITTO
L’agricoltura è l’attività praticata dalla maggior parte degli Egizi e i contadini sono, in verità, la vera ricchezza dell’Egitto poiché procurano cereali, lino, verdure e papiro per tutti. Ma, come in quasi tutte le epoche della storia, sono i più poveri e sfruttati.
GLI SCHIAVI: MENO CHE UOMINI
operai Al di sotto dell’ultimo gradino della piramide sociale ci sono gli schiavi. Per i primi secoli della civiltà egizia non esistevano schiavi ma solo uomini condannati dalla giustizia ai lavori forzati. Nel II millennio a.C. al tempo delle grandi conquiste territoriali, i prigionieri di guerra vengono fatti schiavi, non hanno diritti e la loro vita non ha valore. Sono di proprietà del padrone e possono venire venduti come un qualsiasi animale da lavoro.

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