giovedì 27 dicembre 2012

GLI ANTICHI EGIZI

L'Egitto antico si formò in un'area singolarmente ben determinata: un profondo solco vallivo è tracciato, al margine orientale dell'altopiano sahariano, dal corso del Nilo che porta le sue acque dal cuore dell'Africa al Mediterraneo; l'ultimo tratto di questa valle costituisce l'Egitto propriamente detto e in quest'area nacque, già alla fine del Neolitico, una civiltà straordinaria che si sviluppò per circa tre millenni.

"Per le cartine storiche vedi il lemma dell'8° volume." Abbonda nell'antico Egitto la documentazione storiografica (liste di re, annali dei singoli faraoni, iscrizioni biografiche, stele commemorative, documenti amministrativi pubblici e privati, testi letterari), tuttavia il primo a porsi il compito di una narrazione coerente e completa delle vicende del suo popolo, nell'ambito e in funzione della cultura tolemaica, fu Manetone. A lui si deve la divisione dei periodi storici per dinastie, ossia per gruppi o famiglie di sovrani, in numero di 30 daMenes alla conquista di Alessandro Magno. Le fonti a disposizione sono spesso letterarie (dirette o indirette), ma grande peso ha anche la documentazione archeologica. Fonti diverse (da quelle cuneiformi alla Bibbia, alle fonti classiche) integrano i dati indigeni. I problemi di cronologia sono alquanto complessi poiché gli Egizi non datavano secondo un sistema assoluto, ma per anni di regno, ricominciando il computo a ogni nuovo sovrano. Il calcolo è reso possibile da liste di re che pure possediamo (quella già citata di Manetone, la pietra di Palermo, le liste di Saqqâra e Abido, il Papiro dei Re di Torino); ma lo stato delle fonti e il fatto che, specie in periodi di torbidi, più re regnarono contemporaneamente, rende assai complessa la ricostruzione di un quadro cronologico esatto. "Per la storia vedi le carte tematiche alla pagina 481 dell’8° volume." Tuttavia si conoscono tre date esatte, basate su osservazioni astronomiche, per i regni di tre faraoni: Sesostri IIIAmenofi I e Thutmose III, e concordanze con altri avvenimenti del Vicino Oriente permettono il computo di datazioni assai probabili, anche se con qualche tratto di convenzionalità. L'inizio dell'età storica si situa intorno al 3200-3000 a. C. (o intorno al 2850 secondo la cosiddetta cronologia corta). In tale epoca, dopo un periodo su cui si è molto congetturato, ipotizzando regni del Nord e del Sud, dapprima divisi, poi unificati e di nuovo divisi, il regno del Sud, che aveva come capitale Hierakonpolis, conquistò il Nord, la cui capitale era Buto, unificando il Paese sotto l'autorità personale del sovrano. Le lotte per l'unificazione sono testimoniate da figurazioni più che da testi. Una mostra il re Narmer (generalmente identificato con il Menes di Manetone, unificatore dell'Egitto e fondatore di Menfi) con le due corone del Nord e del Sud, segno che l'unificazione è già avvenuta. Le prime due dinastie sono dette tinite (età tinita, 3000-ca. 2778) dalla capitale This, situata nei pressi di Abido, e hanno lasciato imponenti testimonianze archeologiche nelle tombe dei sovrani e dei loro familiari e seguaci rinvenute ad Abido e a Saqqâra. Per quanto le vicende e perfino l'ordine di successione dei sovrani presentino vaste zone di incertezza, si assiste in questo periodo al formarsi di uno Stato centralizzato, sottoposto all'autorità di un re-dio (gli competono infatti i titoli di “Horus” e “Le due Signore” che lo identificano appunto con queste divinità) coadiuvato da una già efficiente schiera di funzionari, il che permette la progettazione e l'attuazione di lavori a largo raggio, come lo scavo di canali e la costruzione di dighe, primo indispensabile passo verso l'ampliamento dell'agricoltura e la trasformazione dell'economia.

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