mercoledì 7 gennaio 2015

UNA VERGOGNA DI NOME MONSANTO

Nessun obbligo per le aziende d’indicare se un prodotto è OGM sulle etichette dei prodotti alimentari e le multinazionali come Monsanto se ne approfittano.

Forse pochi si ricordano che negli USA ormai non vige nessun obbligo di contrassegno sulle etichette alimentarie che con il referendum della California del 2012 c’è stato il via libera alla vendita di sementi e semi geneticamente modificati.
Ad approfittarsene le multinazionali Monsanto e DuPont che, dopo la vittoria legata alla Proposition 37 che chiedeva di rendere obbligatoria l’indicazione OGM sulle etichette sui prodotti alimentari, non si sono più fermate e anzi hannoa ncora più liberta grazie all’approvazione della legge HR933 – già ribattezzata da ecologisti e attivisti ‘Monsanto Protection Act’ – che di fatto liberalizza la vendita e l’utilizzo in agricoltura di OGM almeno fino al 2015, impendendo ai tribunali qualsiasi ricorso.
Si tratta chiaramente di una storia di soldi, dal momento che appare evidente che in California gli stanziamenti della lobby rappresentata dai giganti dell’agro-alimentare americano sono stati 5 volte più alti dell’opposizione, e hanno portato al risultato sperato: non è obbligatorio dare indicazioni in etichetta se un prodotto contiene ingredienti OGM o meno.
Ma in America non tutti gioiscono e aumentano i mal di pancia tra gli agricoltori e gli oppositori del colosso internazionale delle sementi biotech.
www.tuttogreen.it

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